Video di Ivan Mazzon
Lungo il sentiero #9
Il cinghiale (Sus scrofa) nel corso del XIX secolo subì prima una forte contrazione, fino al secondo dopoguerra che lo portò ad una probabile estinzione in Veneto, e successivamente una rapida diffusione in seguito a rilasci incontrollati a scopo venatorio, che nel corso degli ultimi 20-30 anni lo hanno portato ad essere considerato una delle specie più invasive. Il costante incremento del numero di cinghiali è dovuto sostanzialmente ad una notevole capacità riproduttiva, ad un’alimentazione onnivoro generalista, a condizioni ecologiche sempre più favorevoli, ad una notevole capacità di adattamento e soprattutto alla mancanza di predatori. Nonostante nella pedemontana bellunese la specie sia presente da diversi anni, nell’area alpina del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi interessata dalla recente ricolonizzazione del lupo, non si erano mai avute osservazioni certe sulla presenza dell’ungulato fino all’estate del 2018, quando una fototrappola posizionata per i lupi ha ripreso due esemplari, verosimilmente una femmina seguita da un giovane, mentre risalivano un sentiero a circa 1500 m s.l.m. Da allora le osservazioni, sia indirette attraverso le fototrappole che dirette dei segni di presenza, principalmente zolle di pascolo ribaltate a fini alimentari, sono aumentate. Nel video qui pubblicato si vede una famiglia di cinghiali attraversare un ruscello intermittente all’interno del Parco. Ad oggi non sono state accertate predazioni di cinghiali nell’area protetta, ma è noto che dove entrambe le specie sono ben distribuite, il cinghiale rientra fra le prede principali per il lupo.
Testo di Ivan Mazzon