Lungo il sentiero #80
Chissà quali sensazioni prova un’aquila nel dominare dall’alto ambienti, a nostro avviso di impareggiabile bellezza, come quelli del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Estese mughete alternate a praterie d’alta quota si interrompono laddove dominano le pareti rocciose, aspre e vertiginose. Dall’alto la visione è mozzafiato anche se non vissuta in prima persona ma solo attraverso il monitor del radiocomando del drone, guidato a distanza da una comoda posizione sicura. Ed è grazie a questo “strumento volante” da poco meno di un kg che si può godere della visione che ha un’aquila reale durante il sorvolo del suo vasto territorio e che qui, in questa porzione di Parco, coincide con quello della famiglia di lupi che seguiamo.
Già in altre occasioni (post #39, post #55) abbiamo parlato del territorio dei lupi con l’ausilio di immagini realizzate dal drone, innalzato nelle varie occasioni proprio per immortalare e rendere giustizia alla bellezza e alla vastità di questo territorio. Il drone offre l’occasione di avere un punto di vista completamente diverso, inusuale e durante il progetto lo abbiamo utilizzato spesso per riprendere i differenti contesti paesaggistici e in alcuni casi anche le nostre attività di campo.
Va ricordato che per l’utilizzo del drone all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, così come nelle altre aree naturali protette, è necessario ottenere l’autorizzazione da parte dell’Ente Parco. L’autorizzazione all’uso del drone, che può potenzialmente arrecare inutile disturbo alla fauna selvatica, viene rilasciata solo per attività specifiche individuate dal regolamento del Parco; il drone non può quindi essere utilizzato nell’area protetta per semplice scopo ricreativo.
Testo di Ivan Mazzon