Lungo il sentiero #77
Il progetto “Il Sentiero dei Lupi” si inserisce in una strategia comunicativa più ampia condotta dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, destinata alle istituzioni, ai cittadini, agli allevatori, alle scuole e finalizzata a fornire informazioni corrette ed oggettive in una fase inevitabilmente complicata come quella che segue il ritorno di un grande predatore in contesti parzialmente antropizzati (non tanto all’interno del Parco, che è un’area sostanzialmente disabitata, quanto nelle zone limitrofe).
Il team del “Sentiero dei lupi” ha partecipato ad una decina di eventi pubblici organizzati dal Parco, spesso in abbinamento con interventi più tecnici, raccontando in prima persona molte delle storie che si “nascondono” dietro alle fotografie e ai video pubblicati su questo sito. A differenza del clima estremamente conflittuale che si registra sui social network e della narrativa che vuole la cittadinanza assolutamente spaccata in due partiti, fino ad oggi le serate (molto partecipate) si sono sempre svolte in un clima sereno e costruttivo, se pure siano emerse durante le fasi di confronto visioni diverse, legittimi dubbi e qualche paura.
È prevalsa la curiosità per il vissuto che si nasconde dietro alle immagini, per le tecniche di ripresa ed appostamento utilizzate, per i luoghi frequentati dai lupi (e dai fotografi…), per il comportamento di questo animale e sicuramente (ma molto meno di quanto si possa immaginare) anche per i possibili problemi legati alla presenza del lupo. Questo non solo in relazioni ai problemi legati al settore zootecnico, ma più frequentemente in relazione alla possibilità di fruizione dei sentieri di montagna e dei boschi vicino a casa con cani al seguito o ai possibili rischi e alle paure generate dalla presenza del lupo nei pressi delle abitazioni.
In molti casi gli aneddoti raccontati e le risposte fornite sono stati ritenuti convincenti, in altri ognuno è rimasto radicato nelle proprie convinzioni, ad esempio in merito al fatto che i lupi siano stati reintrodotti in modo deliberato, cosa che, come ribadito più volte, non corrisponde alla realtà poiché il ritorno del lupo sulle nostre montagne è un fenomeno spontaneo e naturale. In tutti i casi il confronto, com’è giusto che sia, si è sempre svolto nel rispetto reciproco. Il dialogo e l’incontro diretto con le persone sono risultati molto stimolanti e ci hanno fornito numerosi spunti per cercare di tarare al meglio i nostri sforzi di documentazione, uscendo dal mondo un po’ asettico e molto “impersonale” del web.
Testo di Bruno Boz