Lungo il sentiero #73
Nel corso delle attività di documentazione della famiglia di lupi ci è stato possibile in un’occasione poter osservare il sito riproduttivo utilizzato, che non è stato sempre lo stesso nel corso dei 4 eventi riproduttivi accertati dopo la formazione del branco (2020-2021-2022-2023). L’osservazione e l’avvicinamento all’area sono state effettuate con il personale esperto impegnato nei monitoraggi e ovviamente nei mesi successivi alla delicata fase del parto e delle prime cure parentali e dopo aver accertato che il gruppo famigliare si era definitivamente spostato dalla zona di tana al sito di rendez-vous.
La tipologia del sito può essere molto variabile in base al contesto, comprese cavità rocciose o scavate nel terreno o tronchi cavi. Nel caso specifico la scelta della tana è sembrata essere “figlia” della tempesta VAIA del 2018, i cui effetti favorevoli al predatore sono già stati menzionati in precedenti post (post 30, post 31).
Uno tra questi, non citato in precedenza, è appunto l’aumento di siti potenzialmente idonei ad ospitare tane. Alla coppia riproduttiva è bastato infatti individuare una “culla” asciutta e protetta dalla pioggia, posta sotto alle radici di grossi alberi schiantati (nello specifico di abete rosso) e ben protetta da altri tronchi e rami a loro volta abbattuti dalla tempesta. All’interno suolo nudo asciutto, ben compattato e parzialmente ricoperto da pelo. Nessun altro indizio di presenza. Un ingresso principale (reso poco visibile da cumuli di tronchi) ma con una traccia ben marcata dal passaggio dei lupi ed uno accessorio molto angusto. Una soluzione apparentemente “spartana”, ma che ha garantito un buon successo riproduttivo.
Testo di Bruno Boz e Roberto Sacchet