Video di Ivan Mazzon, Alfredo Ren e Roberto Sacchet
Lungo il sentiero #70
Come già accennato in precedenza (post 26), le attività connesse alla ricerca del cibo, ed in particolare la caccia, occupano gran parte della vita dei lupi e “dettano” di continuo i loro spostamenti all’interno del territorio. Se pure le preferenze alimentari di questi animali siano più diversificate, nella zona del Parco la sua dieta si basa principalmente su ungulati selvatici quali cervo, muflone, cinghiale, capriolo e camoscio.
Per poter catturare animali selvatici così veloci e di stazza relativamente elevata è ampiamente riconosciuta la necessità di una cooperazione fra gli individui del branco, la buona conoscenza dell’ambiente e una grande resistenza nella corsa. Grazie a questo i lupi riescono a sopraffare non solo animali di grandi dimensioni ma anche provvisti di palchi (post 58), zanne (post 53) e zoccoli da utilizzare in caso di necessità anche a scopo difensivo. Le ore scelte per la caccia sono prevalentemente notturne, momento che coincide con l’attività di pascolo degli ungulati. Nonostante la forza e la cooperazione del branco, non sempre le battute di caccia portano al successo del predatore.
Come in parte osservato dalle attività registrate dalle nostre fototrappole e dai segni rimasti sul terreno nelle zone limitrofe alle predazioni, i lupi generalmente individuano e inseguono la preda fino a sfiancarla, per poi raggiungerla e finirla con un potente morso alla gola (post 11).
Come mostrano questi brevi e rari momenti di frenetici inseguimenti e fughe disperate “catturate” nelle praterie e nei boschi del Parco, per il lupo il dispendio di energia speso per la caccia è sicuramente elevato anche dopo aver sopraffatto la preda. Se il punto dell’uccisione risulta infatti esser troppo esposto, parti anche grosse e pesanti di animale vengono trasportate in luoghi più “tranquilli” dove poter esser consumate, oppure nel periodo estivo, portate ai cuccioli che attendono impazienti nel sito di rendez-vous la loro parte.