Lungo il sentiero #7
Il progetto “Il sentiero dei lupi” nasce con l’intento di raccontare e documentare, fin dall’inizio e in modo fedele, il ritorno spontaneo del lupo nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi dopo quasi due secoli di assenza. Ma studiare animali così elusivi, dalle abitudini prevalentemente notturne e capaci di compiere grandi spostamenti all’interno di un territorio esteso centinaia di chilometri quadrati, ci porta a camminare molto senza incontrarli mai. Qualche traccia, resti di predazioni, sono tutti segnali che indicano come i lupi siano presenti, anche se vivono per lo più indisturbati, come dei fantasmi nel bosco. Ecco allora che degli occhi elettronici collocati in punti strategici studiati sulla base delle tracce osservate sono la chiave per poterli osservare. Le foto-videotrappole ci permettono di ricostruire la rete di spostamenti, di imparare a riconoscere gli esemplari, di osservarne i comportamenti ma soprattutto di raccontare il lupo nel modo più autentico. L’uso di queste apparecchiature tecnologiche ci permette inoltre di essere presenti indirettamente sul campo giorno e notte in tutti i periodi dell’anno. Potrebbe sembrare facile, ma ottenere immagini in alta definizione con questo sistema è in realtà molto difficile quando si ha a che fare con un animale diffidente come il lupo, attento ad ogni minimo odore e ad ogni piccolo particolare. Posizionare un impianto costituito da una reflex inserita all’interno di un’ingombrante scatola stagna, con tanto di sensori e flash e cercare di camuffare il tutto con elementi naturali in modo che possa passare inosservato è difficile e richiede molta pratica. L’immagine sopra mostra le fasi di installazione della prima “camera trap” utilizzata per questo progetto.
Testo di Ivan Mazzon