Lungo il sentiero #51
Prima qualche nevicata tardo autunnale ad imbiancare le cime, senza troppo accumulo; poi un brusco calo di temperature, le nuvole che scivolano pigramente lungo i pendii ormai spogli, i primi fiocchi ad imbiancare il fondovalle. Alla magia della prima nevicata si accompagna un’altra magia: il foglio bianco depositato al suolo rivela nitidamente i segreti delle intricate vicende consumatesi durante la notte.
Almeno sei lupi hanno attraversato il torrente, sono risaliti lungo la valle procedendo parallelamente ad una strada, sono scesi di nuovo in alveo, sono saliti come vedette su dei massi, hanno lambito un abitato quasi del tutto spopolato, si sono rotolati lungo un pendio, hanno messo in fuga alcuni cervi e si sono dissetati su un piccolo abbeveratoio formato da un tronco deformato di un faggio. Poi una brusca virata verso un costone di difficile percorribilità ed il racconto scritto sulla neve che si interrompe.
Lo snow tracking è una tecnica “classica” di studio del lupo, che consiste nella ricerca e mappatura, sul terreno innevato, di tracce di lupi. Quando viene trovata una traccia, la si ripercorre, generalmente muniti di GPS, prima “controcorrente”, nel verso di provenienza degli animali e poi nella direzione di avanzamento dei lupi, per minimizzare l’eventuale disturbo. Analizzando ed interpretando le traiettorie delle piste è possibile capire il numero minimo di lupi che è transitato, identificare i punti di marcatura, individuare alcuni punti chiave per l’attraversamento di fiumi, torrenti o salti rocciosi, raccogliere campioni biologici per l’analisi genetica e, più raramente, individuare una predazione o un dormitorio. Nel Parco il personale dei Carabinieri Forestali esplora sistematicamente dei transetti fissi alla ricerca di piste di lupi seguendo i protocolli resi disponibili dal progetto LIFE WolfAlps (Il monitoraggio).
Testo di Bruno Boz