Lungo il sentiero #24
Un’impercettibile sfumatura di giallo inizia a colorare i larici e le prime nubi autunnali persistono sul territorio dei lupi e sembrano nascondere ancor più i loro segreti. Come team avevamo affrontato con fiducia le ricerche estive, forti di alcune conoscenze acquisite l’anno precedente, e sicuramente sopravvalutando le nostre capacità di comprensione/previsione del comportamento del branco. Ben pochi degli scenari che ci eravamo prefigurati si sono avverati; sì certo, i lupi vengono intercettati con regolarità da qualche fototrappola, la loro presenza nelle terre alte non è mancata, ma è il filo complessivo della trama che sembra venire a mancare ed in questa fase ogni traccia raccolta sembra aggiungere dei punti di domanda, anziché risolverli. Mi ritornano allora inevitabilmente in mente le parole di un caro amico che prima di noi aveva provato a “capire”, e che aveva “capito” che forse in parte bisognava rinunciare all’idea di “capire troppo”. Mi ritornano inoltre in mente anche le frasi del già citato Barry Lopez, che si era preso la briga di stimare a quanto ammontassero tutte le ore di osservazione dei lupi in Alaska da parte dei ricercatori, giungendo a concludere che esse corrispondessero ai “3 millesimi dell’1% dell’attività complessiva dei lupi”. La provocazione portava a concludere che se un fenomeno è così poco osservato rispetto alla sua totalità, le ipotesi formulate a partire da quelle osservazioni sono inevitabilmente deboli e incomplete. Questi insegnamenti tuttavia servono più ad inquadrare nella giusta ottica il senso dei nostri sforzi, piuttosto che a giustificare i nostri insuccessi o a scoraggiarci nell’affrontare le sfide del progetto di documentazione. Per quanto grande possa essere il nostro sforzo o per quanti “prodigi” possano consentire i nuovi strumenti di fototrappolaggio, dovremo accontentarci di leggere solo alcuni capitoli del libro, dovremo godere a pieno dei pochi momenti rubati e dovremo sfruttare al meglio ogni occasione che ci verrà concessa. L’estate volge al termine, ma la ricerca continua e sotto a quelle nebbie riesce facile immaginarsi il gruppo di lupetti dell’anno che giocano spensierati e lontani dalle nostre traiettorie e dalle nostre fototrappole. Tutto sommato l’idea non mi dispiace.
Testo di Bruno Boz