Lungo il sentiero #17
Oltre agli ambienti altomontani, che i lupi frequentano soprattutto nei mesi estivi, nel periodo tardo autunnale e invernale molte importanti attività del branco vengono svolte nel fondovalle e non di rado la loro presenza viene registrata anche negli alvei fluviali. La morfologia di questi ambienti, frutto dell’azione erosiva dell’acqua e della degradazione dei versanti, è in continua evoluzione e gli eventi di piena favoriscono il trasporto solido ed il rimodellamento delle forme dell’alveo e degli ambienti ripariali.
Durante la tempesta Vaia, avvenuta nel 2018, i principali sistemi fluviali del bellunese hanno subito una pesante trasformazione; in particolare la piena ha spazzato via gran parte della vegetazione ripariale e depositato nuovi sedimenti, aumentando significativamente l’ampiezza degli alvei. Si sono così creati degli spazi aperti che i lupi sfruttano per compiere i propri spostamenti: si tratta di ampi corridoi naturali che permettono loro di passare da un versante all’altro con estrema facilità.
Questi ambienti si sono rivelati anche un ottimo territorio di caccia. Infatti, anche i cervi utilizzano l’alveo per spostarsi, ma i loro zoccoli non sono ideali per quel tipo di terreno sconnesso e probabilmente i lupi, consapevoli di ciò, spingono i cervi in fuga proprio verso l’alveo, dove spesso la loro corsa termina in breve tempo.
I lupi cacciano e si spostano soprattutto di notte, ma capita a volte che si attardino, mostrandosi al mattino presto ancora allo scoperto, come nel caso di questo fermo immagine ripreso da una videotrappola posizionata in un attraversamento abituale. L’esemplare in foto, con il pelo ancora bagnato dopo aver attraversato rapidamente le acque gelide del torrente, è un giovane nato l’anno scorso e ancora associato al branco che stiamo seguendo e documentando.
Testo di Ivan Mazzon