Lungo il sentiero #14
Incontrare un lupo in natura è un evento raro ed intenso. Il caso ha voluto che il primo incontro con il maschio alfa del branco del Parco sia stato vissuto nel corso di un appostamento a tre. Unendo in libertà le diverse e personali emozioni registrate in presa diretta da ciascuno, ne esce una sorta di racconto unitario, che non ha il pregio dell’organicità, ma quello di preservare intatte le sensazioni di quel vissuto.
Fresca mattinata di luglio in alta montagna…una carcassa di cervo non consumata…quale occasione migliore? Appostati a debita distanza e nascosti dietro a dei pini mughi e a degli ontani selvatici, attendiamo la prima luce del mattino… All’improvviso Bruno esclama a bassa voce: “c’è un cervo maschio”… Porto il binocolo agli occhi e lo vedo scappare, pochi secondi dopo Ivan pronuncia sottovoce tre parole che mi riempiono il cuore di gioia : “C’è il lupo”…
La sera prima, sotto un diluvio inimmaginabile, facciamo amicizia con tre ragazzi, una coppia venuta da fuori regione accompagnata da un ragazzo locale. I tre ci raccontano di aver visto la carcassa di un cervo praticamente intatta lungo il sentiero. In un momento di tregua concessa dal temporale andiamo a verificare di persona e proprio nel punto indicato osserviamo un grosso cervo maschio predato, ma non consumato. La vicinanza al sentiero ha probabilmente indotto i lupi ad abbandonare la preda per il sopraggiungere di qualche escursionista. Decidiamo di non avvicinarci alla carcassa per non lasciare odore, abbiamo finalmente un’opportunità importante per tentare un appostamento l’indomani mattina. La serata in bivacco con i nuovi amici trascorre in allegria, parlando di lupi e confidando loro che ancora non eravamo mai riusciti a vederli dal vivo. La sveglia suona, fuori è ancora buio, ma dobbiamo fare presto… Un caffè al volo e poi via… Lungo il sentiero mi sento leggero, Roberto fa strada e Bruno segue dietro di me… Non ho grandi aspettative in realtà; rifletto sul fatto che già è difficile avere possibilità appostandosi da soli, figuriamoci in tre… Comunque raggiungiamo il punto di appostamento e ci accomodiamo… Io seduto su una radice… scomodissimo… poi accade l’insperato… sarà durato meno di due minuti ma è sembrato un’eternità…
Lasciamo l’appostamento in silenzio, mentre la luce rosa dell’alba vira inevitabilmente verso il giallo spietato del sole di luglio…nessun commento, nessuna parola, come se ognuno volesse assaporare in solitaria le sensazioni forti dell’incontro ravvicinato con il lupo in natura, appena avvenuto…è Ivan a rompere nuovamente il silenzio buttando là, sottovoce, un aggettivo: “surreale”… sì, rifletto, la sensazione è proprio quella di aver vissuto un incontro che poco ha a che fare con la realtà: troppo improbabile, troppo intenso, troppo perfetto…La fuga scomposta del cervo, quel silenzio sospeso, l’improvvisa e inequivocabile concitazione dei miei amici a qualche metro di distanza, la disperazione di non riuscire a scorgere il lupo in mezzo a quel mare di pini mughi…poi finalmente anche il mio sguardo intercetta la traiettoria del maschio alfa: lo osservo scendere il crinale, procede a testa bassa, con passo deciso ma non frenetico…poi si ferma, scansiona il territorio, osserva per un attimo il cervo predato il giorno prima…qualcosa non lo convince e tira dritto per la sua strada, senza mai scomporsi…
Testo di Bruno Boz, Ivan Mazzon e Roberto Sacchet