Lungo il sentiero #47
“Segui i corvi e non ti sbagli mai”. Per chi cerca lupi questo mantra risulta valido in tutte le occasioni. Infatti, tra le varie specie di animali che traggono vantaggio dal ritorno del lupo, il corvo imperiale (Corvus corax) è forse il più abile a sfruttare le opportunità offerte dall’azione del predatore.
E’ noto che questi grandi uccelli appartenenti alla famiglia dei corvidi, seguono gli spostamenti e i movimenti dei lupi, riuscendo così in molte occasioni a sopraggiungere per primi su un sito di predazione.
Nonostante nella maggior parte dei casi le carcasse vengano quasi interamente spolpate dai lupi, soprattutto in questa fase in cui il nucleo famigliare è riunito, i corvi imperiali trovano lo stesso resti scartati dal predatore, come le parti molli e i bulbi oculari, che estraggono con facilità grazie ai loro robusti becchi affilati. Rimangono inoltre le ossa da ripulire rimuovendo i lembi residui di pelle e carne. Il tutto può portare i corvi a ritornare sui resti della carcassa anche per settimane. Come del resto già descritto nel (post 8), il ritorno del lupo ha ristabilito un equilibrio dell’ecosistema naturale e ha sicuramente facilitato gli animali saprofagi, tra i quali il corvo imperiale, che trovano abbondanza di risorse anche nel corso dei rigidi inverni.
Nel corso delle uscite sul campo, il team si è affidato in più di un’occasione alla “guida” dei corvi: seguire le loro traiettorie attraverso le lenti del binocolo, localizzare i larici da cui proviene il loro inconfondibile “gracchiare”, seguire i voli radenti mentre portano al sicuro nelle pareti rocciose pezzi di carne da conservare oppure consumare in tranquillità, tradiscono in molti casi la presenza di una predazione da lupo offrendo l’ opportunità per un appostamento (post 27) o per il posizionamento di una videotrappola.
Testo di Roberto Sacchet